Bassano del Grappa all'insegna del Ju Jitsu Tradizionale
la Storia
Il Ju-Jitsu (o Ju-Jutsu) è l'antica arte marziale dei Samurai, uno dei più antichi metodi di combattimento a mani nude e, anche se è difficile stabilire con esattezza le sue origini, si può affermare che nacque in Giappone. Tracce della sua esistenza appaiono per la prima volta più di 2500 anni fa in Giappone, rendendolo così, una delle arti marziali conosciute da più tempo.
Le sorti di quest’arte marziale, furono strettamente legate alle vicende storiche della classe dei samurai: il ju-jitsu, infatti, era il principale metodo di combattimento corpo a corpo utilizzato dagli antichi guerrieri nipponici. Molte tecniche di combattimento furono studiate, praticate e perfezionate proprio sul campo di battaglia e si evolsero in una sorta di selezione naturale. Il tipo di addestramento era finalizzato a preparare il Samurai contro avversari armati e protetti da armatura, quindi vennero create ed approfondite numerose tecniche con armi (kobudo) e di combattimento disarmato.
La lancia, l'arco, l'alabarda: i Samurai portavano con sé tutte queste armi e altre ancora, benché il nucleo centrale del loro armamento fosse sempre costituito dall'inseparabile katana (spada).
Essa infatti incarnava alla perfezione la loro etica e il loro spirito, richiedeva
coraggio perché si combatteva a corta distanza ed esigeva un'abilità che altre classi sociali non possedevano. E’ importante precisare che ogni famiglia di samurai aveva un particolare approccio allo studio delle arti marziali e prediligeva l’uso di particolari armi o strategie da utilizzare sui campi di battaglia; questi preziosi insegnamenti riguardanti l’arte del combattimento si tramandavano per generazione, grazie alle numerose esperienze “sul campo”, fecero del ju-jitsu una tra le più efficaci arti marziali. Durante il periodo Tokugawa (o Edo, dal nome della capitale, l'odierna Tokyo) che durò per oltre due secoli e mezzo (1600-1868), le guerre civili feudali, i sentimenti inquieti e le più intime emozioni che da secoli affliggevano il Giappone, cominciavano a scomparire. La mancanza di guerre comportò il fatto che non ci fu più l'esigenza di combattere per uccidere i nemici, così le numerose scuole di combattimento create dai Ronin (Samurai senza padrone) raffinarono le tecniche perfezionando leve e bloccaggi, che permettevano di controllare l'avversario con facilità, senza la necessità di ucciderlo o ferirlo gravemente. Lo scopo delle tecniche si spostò verso forme di combattimento a mani nude e ovunque tutte queste furono riconosciute nell'insieme come Ju Jitsu. All'inizio del XIX sec con la resa dell'ultimo Shogun e la caduta definitiva del governo militare, il potere effettivo ritornò nelle mani dell'imperatore.
Parecchi Samurai che avevano sostenuto lo Shogun durante la guerra persero il ruolo e la stima quando il potere fu nelle mani dell'Imperatore.
Fu introdotta una legge imperiale che mise fuori legge la pratica del Ju-Jitsu e proibì ai Samurai di portare armi in pubblico. Alcuni Maestri di Ju-Jitsu tuttavia continuarono ad esercitare di nascosto, o emigrarono in altri Paesi. Durante questo periodo il Ju-Jitsu fu quasi perduto. Fu durante questa oppressione che i primi esponenti di tale Arte giunsero in Gran Bretagna. La messa al bando del Ju-Jitsu fu revocata in Giappone solo verso la metà del 20°secolo, permettendone la libera pratica. Nell 1882 il prof. Jigoro Kano,dopo aver studiato molti stili e metodi ju-jitsu con maestri: Iso, Fukuda e Ikudo, della famosa Kito-Ryu, utilizzò la sua conoscenza ed esperienza di Ju-Jitsu per creare una disciplina sportiva e presentò un suo metodo, forse il più conosciuto del mondo “il Judo” che si basa sulle proiezioni e la lotta a terra. Nel 1925 Ueshiba Morihei, un Maestro di Daito Ryu Aiki-Jujitsu, concentrandosi sulle leve creò quello che è noto come Aikido. Alcuni stili e metodi di ju-jitsu si svilupparono nel resto del mondo.
Il Ju-Jitsu è diventato la base per altre arti marziali piuttosto recenti e tradotto significa "arte della cedevolezza" (Ju = cedevolezza, è la forza flessibile che si piega per resistere; Jitsu = tecnica, arte), perché apparentemente cede alla forza dell'avversario, solo per controllarla e dirigerla contro di esso, un'arte dove tecniche di percussione su punti di pressione, calci, proiezioni, lotta a terra, bloccaggi e leve articolari sono combinate per neutralizzare con facilità un aggressore. È stato detto che attaccare un esperto nel Ju Jitsu equivale ad attaccare sé stessi. Attualmente il ju-jitsu è elemento di vitale importanza presso le forze armate e di reparti speciali di quasi tutti i paesi del mondo. Dal dopoguerra ad oggi sono sorti molti metodi e stili, come il metodo Mushin Jitsu. La nostra scuola si rifà direttamente alle Scuole tradizionali Giapponesi. Il Ju JItsu è un' Arte completa pertanto prevede lo studio dell'energia interna, delle tecniche del colpire, della lotta corpo a corpo, delle proiezioni, della lotta a terra, ecc., nel Jiu Jitsu ci si piega all' avversario, lo si incontra nelle tecniche, in maniera tale che il corpo non serva a mezzo d'impatto per la sua forza ma anzi ne annulli l'energia, seguendone l'andamento. Se la forza si scontra con la forza, chi vince è solo il più possente. Il Jiu Jitsu non fa sua questa massima, o meglio, ha un concetto della forza differente. Mai nessuna tecnica tende al rafforzamento o sviluppo muscolare. Anzi, lo si evita. Ciò andrebbe a discapito dell'elasticità della tecnica e del movimento e impedirebbe lo studio dell'energia interna attraverso la ricerca dell'armonia, della morbidezza e della gentilezza che sono prerogative indispensabili per lo studio di quest'antichissima "Dolce Arte". Con il nostro metodo continuiamo ad ottenere consensi in campo internazionale, stipulando accordi con organizzazioni straniere. Questo ci porta ad accrescere maggiormente il nostro bagaglio tecnico e culturale. Il Jiu Jitsu si presenta come un'arte estremamente completa: ai praticanti vengono, infatti, insegnate tecniche di calcio, pugni e proiezioni, bloccaggi e immobilizzazioni degli arti.
E’ d' uopo sottolineare che la nostra è una scuola di ju jitsu e non una setta di “fanatici” che promette mitica invincibilità ai suoi praticanti.
Il caposcuola della Mushin Jitsu è il Maestro Armando Feliciotti 7° Dan di Ju Jitsu, Consigliere internazionale della I.B.A ( International Budo Accademy).